Terapie del dolore
TERAPIA PUNTI DI DOLORE
Si prende cura del paziente risolvendo le sensazioni dolorose e i vari disturbi segnalati dal paziente stesso.
Grazie all’indicazione spontanea ed immediata del sintomo da parte del paziente (dolore, impaccio, mancanza di forza, nausea, etc…) il medico individua una zona corporea sede della sensazione che alla visita risulta dolente .
Infatti ad ogni sintomo doloroso corrisponde sempre almeno una zona sede del dolore che rappresenta l’ area di infiammazione nei tessuti, essa consiste nella parte iniziale e terminale del circuito neurologico-vegetativo riflesso alterato.
Il trattamento di tali punti sedi di infiammazioni spegne il circuito riportando la regolazione ad uno stato di equilibrio, risolvendo così la sensazione di dolore del paziente. Le zone che il paziente avverte come dolorose rappresentano pertanto l’espressione della malattia e la sede della stessa terapia.
Trattando direttamente la zona sede di dolore si ottiene una risposta efficace con riduzione della sensazione dolorosa percepita. Possiamo avere una riduzione immediata del dolore durante la prima seduta, ma per mantenere questo risultato è necessario sottoporsi a sedute settimanali per 6-8 sedute. Studi statistici dimostrano che dopo un ciclo completo di terapia del dolore si ottiene un risultato stabile nel tempo di riduzione del sintomo.
Questo tipo di terapia coinvolge tutto l’ organismo pertanto si può naturalmente manifestare un momentaneo peggioramento della sintomatologia, di solito nelle prime sedute, con un miglioramento successivo stabile; solitamente le reazioni sono leggere e sopportabili e vanno comunicate al terapeuta. Occorre osservare senza giudicare la risposta come una reazione di cambiamento verso un miglioramento definitivo proprio perché l’organismo passa da uno stato di infiammazione, in cui il sistema nervoso è sempre sottoposto ad informazioni disturbanti e dolorose, ad uno stato di equilibrio.
Si possono ottenere buoni risultati nel dolore acuto e cronico, nelle infezioni e nella gestione del dolore oncologico.
Vengono utilizzati aghi sterili monouso, aghi d’oro sterilizzati, infiltrazioni locali di soluzione fisiologica oppure stimoli indolori quali soft laser, scenar, fonti di calore (moxibustione).
NEURALTERAPIA
La Terapia Neurale utilizza degli anestetici locali per ripristinare l’equilibrio del Sistema Nervoso Periferico interrompendo la trasmissione di uno stimolo irritativo doloroso e riportando il sistema nervoso ad uno stato di equilibrio. Il dolore è espressione di un infiammazione che altera la trasmissione normale dello stimolo lungo i nervi (simili a dei cavi elettrici) che trasportano l’informazione al midollo spinale e poi al cervello. Quando l’infiammazione è cronica e quindi la sensazione dolorosa è presente da tempo, la trasmissione viene alterata e il corpo continua a percepire il dolore ininterrottamente. L’obiettivo di questa metodica è di bloccare la sensazione di dolore curando l’infiammazione. L’azione dell’anestetico locale sugli strati cutanei superficiali ricchi di terminazioni nervose (pelle), sulle fasce muscolari, nelle articolazioni e nei gangli (centri di regolazione nervosa) è di riportare la trasmissione dello stimolo alla normalità spegnendo il dolore. Nello specifico l’anestetico locale agisce direttamente sulla componente elettrica della membrana della cellula e dello spazio esterno ad essa pulendo la zona da scorie. In tal modo l’informazione di qualsiasi stimolo (doloroso, termico, tattile etc,…) verrà trasmessa nel modo corretto, si ottiene così un riequilibrio dell’intero organismo che riporta il benessere all’individuo.
TERAPIA MIOFASCIALE E TAPING
La Terapia miofasciale è una tecnica mirata sui trigger points (punti dolorosi muscolari e della fascia muscolare) per ridurre l’infiammazione e la contrattura muscolare che causano il dolore, riportando l’elasticità alla fascia stessa così da permettere il movimento.
La fascia muscolare è formata da un tessuto fibro-elastico (connettivo), avvolge il muscolo sostenendolo e permettendo lo scorrimento dei tessuti l’uno sull’altro, favorisce le comunicazioni tra i muscoli stessi e tra i diversi tessuti, garantisce l’elasticità, la fluidità, l’armonia e la coordinazione del movimento.
Al suo interno scorrono vasi sanguigni, linfatici e nervosi e le sue cellule trasmettono l’informazione della tensione esercitata sul tessuto stesso oltre che dei traumi. Si forma una rete di tessuto connettivo che diventa un’unità funzionale di comunicazione corporea che riceve e trasmette segnali.
Lo stress prolungato, i traumi diretti, i movimenti o posture errate croniche vengono memorizzati nella fascia riccamente innervata che informa il sistema nervoso causando il dolore e la conseguente limitazione del movimento.
Il dolore acuto si focalizza in un punto detto trigger (grilletto), fastidioso alla palpazione, sede di infiammazione nel muscolo e nella fascia, che irradia la sensazione dolorifica anche alle zone circostanti. Il trigger si trova in uno stato di contrattura conica dolorosa che porta a situazioni di compenso per evitare il movimento doloroso; si crea così un’abitudine errata che deve esser modificata togliendo il dolore, riportando l’elasticità alla fascia e ripristinando il movimento corretto.
RISPOSTA FISICA ALLE EMOZIONI
La risposta fisica alle emozioni ha la sua sede nel tessuto connettivo, infatti le emozioni viaggiano attraverso la rete della fascia muscolare. Il dolore prodotto per esempio da un colpo è un dolore di tipo fisico, però il dolore della nuca o della testa può essere provocato da uno stato emozionale, senza coinvolgere direttamente la parte fisica, strutturale.
La paura, le preoccupazioni, la tristezza… ci obbligano a collocare il nostro corpo in una postura molto lontana dalla sua naturale. La ripetizione di determinati schemi e posture porta nel tempo alla sua fissazione sovraccaricando determinati tessuti (connettivo e fasce muscolari) e di conseguenza si generano disturbi e dolori cronici. Il corpo ha reazioni di fronte a una situazione stressante e reagisce come un tutt’uno in modo totale e globale.
Gli eventi emotivi e fisici sono intimamente collegati nel nostro corpo. Noi sentiamo le emozioni anche a livello fisico.
AURICOLOTERAPIA
Si tratta di una tecnica nota da tempo, le prima documentazioni orientali provengono da testi antichi cinesi ed Egizi. Il suo utilizzo in Europa aumenta a patire dal 1950 con la scuola francese.
Secondo il modello riflessoterapico, ogni singola parte di un organismo ripete la forma dell’intero per cui nel padiglione auricolare ritroviamo la rappresentazione dell’organismo intero. E stato dimostrato, mediante studi effettuati con la risonanza magnetica funzionale, che la stimolazione di un punto auricolare attiva la medesima area corticale attivata dalla stimolazione del corrispondente segmento corporeo. In tal modo stimolando (con aghi, laser, etc…) la zona auricolare corrispondente alla zona corporea indicata dal paziente come sede del dolore, si riesce ad oscurare il segnale dolorifico proveniente dal corrispondente segmento corporeo (teoria del Gate Control Melzack e Wall).
AGOPUNTURA
L’agopuntura è un’antica metodologia terapeutica che rientra nella medicina tradizionale cinese. Grazie all’inserimento di alcuni aghi in specifici punti del corpo, l’agopuntura mira a ristabilire lo stato di salute e di benessere del soggetto. Secondo tale metodologia, lo stato di malattia viene causato da una cattiva circolazione del qi (energia vitale) con conseguente accumulo o carenza di energia tra le parti del corpo. L’agopuntura quindi è in grado di ripristinare l’equilibrio energetico dell’individuo, garantendo lo stato di benessere.
Il metodo di cura dell’agopuntura ha origini antichissime, risalenti a più di diecimila anni. Mao Tse Tung ufficializzò l’agopuntura, permettendone l’utilizzo in ospedale.
Dagli anni Cinquanta, ebbe inizio anche la ricerca scientifica sull’agopuntura, finalizzata a comprendere, descrivere e tramandare la disciplina mediante riferimenti moderni quali cellule, biochimica e strutture annesse.
La stimolazione cutanea attraverso aghi e calore rappresenta un efficace rimedio contro molteplici disturbi: dolori articolari, dolori muscolari, cefalea, depressione, disturbi mestruali e della manopausa, etc…
Un trattamento di agopuntura si rivela particolarmente utile per coloro che devono assumere molti farmaci o che hanno allergie. Rientrano in questa categoria anche le donne in gravidanza, periodo in cui è in generale sconsigliato l’utilizzo di medicinali, e i soggetti affetti da patologie croniche, essendo controindicato l’uso prolungato degli antinfiammatori.
L’agopuntura si rivolge anche a coloro che fanno sport e sana attività fisica, aiutando il naturale processo metabolico. E’ indicata anche ai soggetti ansiosi, che riescono così a liberare le emozioni trattenute.
Si possono utilizzare anche stimoli diversi dall’ago (laser, fonte di calore) sui punti di agopuntura con effetti benefici.
MESOTERAPIA ANTALGICA
La mesoterapia, denominata anche intradermoterapia distrettuale, è una tecnica di medicina molto apprezzata sia nel settore estetico che in quello antalgico.
Si tratta in particolare di una terapia iniettiva intradermica che, servendosi di aghi sottili e piuttosto corti (4 mm), somministra delle sostanze in grado di risolvere il problema per cui è stato richiesto l’intervento medico. Questo mix di sostanze viene infiltrato nello strato medio-profondo del derma denominato mesoderma (ovvero la zona immediatamente sotto la cute), da cui prende il nome questa tecnica.
La durata di un ciclo di mesoterapia varia in base al disturbo che deve essere trattato.
La mesoterapia antalgica, è un trattamento utilizzato per alleviare il dolore nei pazienti affetti da malesseri che interessano articolazioni, muscoli e ossa, sia in fase acuta che cronica.(tendiniti e osteoartrosi) oppure in caso di patologie causate da traumi (ad esempio contratture, contusioni e traumi muscolari).
La tipologia dei rimedi impiegati dipende dalla patologia trattata e la scelta è a discrezione del medico che effettua le sedute di mesoterapia, così come la frequenza delle sedute e la durata dell’intero ciclo.
L’obiettivo principale consiste nella rimozione dall’organismo di scorie e tossine. Il grande vantaggio di questo trattamento è l’azione direttamente sull’area interessata dal disturbo. Si utilizzano farmaci attraverso microiniezioni per via intradermica con il fine di ritardare l’assorbimento del medicamento, diffondono pian piano nell’area sottostante producendo un’azione più efficace rispetto a un’applicazione topica o ad una somministrazione di tipo sistemico. La mesoterapia antalgica utilizza i classici farmaci indicati e i rimedi omotossicologici per contrastare il dolore (antinfiammatori, antalgici, anestetici e miorilassanti), con il vantaggio di non essere assorbita sistematicamente e causare quindi minori effetti collaterali, infatti le iniezioni, contenenti una miscela dei farmaci suddetti, vengono eseguite direttamente sulla zona interessata dal dolore.
Entrambe le tipologie di mesoterapia possono utilizzare sia farmaci (mesoterapia allopatica) che principi attivi omeopatici (mesoterapia omeopatica).
Non esiste una durata standard del trattamento mesoterapico, tuttavia, in linea di massima, un ciclo comprende tra le 8 e le 10 sedute che andranno effettuate con cadenza settimanale. In seguito è possibile sottoporsi a una sessione al mese per prolungare l’effetto della terapia. I risultati della mesoterapia hanno una durata semestrale; trascorso questo tempo, si consiglia di ripetere il ciclo.
In alcuni casi si ottengono benefici sin dalla prima seduta, mentre i risultati più significativi sono osservabili a partire dalla terza sessione.
TRATTAMENTO DELLE CICATRICI
La riparazione della ferita è estremamente diversa da paziente a paziente ed è influenzata da numerosi fattori personali e altri fattori esogeni quali: l’esposizione alle radiazioni solari, lo stile di vita (fumo, alcool, cibo, etc.) e l’attività professionale.
Proprio per la presenza di tali e tanti fattori, una cicatrice non può mai essere totalmente cancellata ma eventualmente migliorata negli esiti, quando si intervenga in tempi e modalità opportune.
Rispetto al piano cutaneo può essere piana, depressa o rilevata (ipertrofica o cheloide). Le cicatrici retratte possono determinare anche limitazioni funzionali in quanto adese ai piani sottostanti creando una zona incavata, determinando contratture (limitazioni del movimento o dell’espressione).
Le cicatrici rappresentano il risultato di una separazione del tessuto (cutaneo, sottocutaneo, muscolare e connettivo) che blocca le trasmissioni nervose, il flusso circolatorio capillare e il deflusso linfatico, la circolazione di neurotrasmettitori ed ormoni. Il tessuto cicatriziale sostituisce il tessuto di origine creando una fibrosi, si perde cioè l’elasticità e lo scorrimento di fasce e fibre creando così un impedimento nei movimenti e problemi di origine posturale. Rappresenta un “campo di disturbo” che può alimentare disturbi e dolori anche in sedi corporee diverse, creando uno squilibrio importante. Le cicatrici spesso sono zone di ipoestesia o anestesia cutanea (non si percepiscono le sensazioni), creano prurito o fastidio nei cambi di tempo, sono legate a traumi importanti anche dal punto di vista emozionale, sono arrossate, ipertrofiche (con eccessivo tessuto fibroso) o cheloidee (sovraproduzione di tessuto collageni oltre i margini).
Il trattamento delle cicatrici consiste nell’infiltrazione di soluzione fisiologica e alcuni rimedi che permettono di scollare il tessuto fibroso rimuovendo le aderenze formatesi. Si ripristina il deflusso linfatico venoso e la trasmissione nervosa. La cicatrice si schiarisce, appare più bella esteticamente e permette un movimento più fluido dei tessuti riportando l’elasticità e lo scorrimento. Si correggono disturbi e dolori anche in zone distanti dalla stessa.
CARBOSSITERAPIA
La Carbossiterapia trae origine nell’ambito della medicina termale. Nasce nel 1932 presso le terme di Royat a Clermont-Ferrand (Francia) per curare i disturbi legati a una cattiva vascolarizzazione dei tessuti. È una pratica medica in cui viene utilizzato un gas, l’anidride carbonica o biossido di carbonio, per scopi terapeutici.
La Carbossiterapia è un trattamento efficace ed innocuo, perché l’anidride carbonica per uso medicale è identica a quella che produciamo normalmente con il metabolismo cellulare. L’anidride carbonica viene riassorbita nel circolo sanguigno ed espulsa con la respirazione polmonare, dove viene scambiata con l’ossigeno. Insieme ad altre sostanze, quali acido lattico, fattori di crescita, adenosina, istamina, fosfati, ioni idrogeno e potassio, agisce come un fattore locale che regola la circolazione sanguigna locale.
L’anidride carbonica, in particolare, svolge importanti funzioni all’interno del tessuto in cui viene rilasciata, tra cui:
- Vasodilatazione;
- Stimolazione del rilascio dei fattori di crescita;
- Rilascio dell’O2 dall’emoglobina (effetto Bohr);
- Azione catabolica sugli acidi grassi.
La Carbossiterapia viene utilizzata come stimolazione dei punti di dolore, quali espressione di un’infiammazione sottostante (organo, muscoli, tendini, fasce) responsabile del disturbo doloroso. Oltre ad interrompere il circuito neuronale responsabile del perpetuarsi del meccanismo alla base della percezione del dolore, la Carbossiterapia è responsabile dell’aumento dell’ossigenazione dei tessuti e della rimozione di scorie e mediatori proinfiammatori.
Viene quindi applicata con successo in molteplici campi della medicina:
OSSIGENOOZONOTERAPIA
L’ozono è un gas che, in natura, si forma nell’atmosfera grazie a scariche elettriche che modificano la stabile struttura molecolare dell’ossigeno (O2), trasformandolo in O3. Ha un colore lievemente blu e un odore pungente. Una molecola di ozono è quindi formata da tre atomi di ossigeno ed è instabile: uno dei tre atomi tende infatti a separarsi per unirsi ad altre strutture molecolari, facendo ritornare la molecola di ossigeno (O2) alla sua forma stabile. Ma è proprio da questa instabilità che derivano le sue proprietà benefiche.
Sulla Terra infatti niente distrugge batteri e virus meglio dell’ozono. Può essere usato inoltre per eliminare funghi, muffe, pesticidi, metalli pesanti, nitrati, nitriti e altre sostanze potenzialmente dannose. Grazie alla sua capacità di ossidazione, uccide i batteri attaccando la struttura molecolare delle loro membrane protettive e alterandone gli enzimi interni. Modificando la composizione molecolare di muffe, funghi e alghe, riesce ad annientarli. L’ozono è inoltre in grado di penetrare nelle strutture interne dei virus, danneggiando gli acidi nucleici virali e impedendo così la loro replicazione.
Non esiste quindi batterio, virus o fungo che possa resistere a una corretta dose di ozono, somministrata nei tempi giusti. Inoltre, normalizza e riequilibra il sistema immunitario, intervenendo contro le immunodeficienze e contro le risposte in eccesso come, per esempio, nel caso delle allergie. Senza dimenticare le sue proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie, e la capacità di migliorare il metabolismo cellulare. Nelle zone del corpo dove viene somministrato, l’ozono migliora la circolazione sanguigna, soprattutto il microcircolo dei capillari, scioglie i grassi corporei (molto efficace contro cellulite e adiposità localizzate) e agisce contro i muscoli tesi e contratti.
L’ossigeno-ozono terapia può anche essere un valido rimedio al problema sempre maggiore della resistenza dei batteri agli antibiotici. Un fenomeno alimentato dall’abuso o dall’uso scorretto di farmaci che stimolano nei batteri la capacità di resistere alla loro azione. L’ozono è in grado di annientare anche quei ceppi batterici contro cui si dimostrano inefficaci anche gli antibiotici più potenti in circolazione.
L’ozono viene impiegato fin dai tempi della prima guerra mondiale (1915-18) sulle ferite agli arti e, grazie al suo elevato potere battericida, fungicida e virucida, permise di evitare la diffusione della gangrena e quindi scongiurare le amputazioni e la morte di numerosi soldati. Il suo impiego si è poi sviluppato e diffuso molto, negli ultimi 40 anni, in Germania, Austria e Svizzera dove viene praticata da migliaia di medici. L’ozono può essere somministrato in diversi modi, tutti certificati da protocolli medico scientifici autorizzati dalle società scientifiche di riferimento:
Grande autoemoinfusione
Si prelevano 100 o 200 cc di sangue da una vena del braccio del paziente. Il sangue finisce in un dispositivo certificato. Senza staccare dal paziente l’ago del prelievo, un apposito device inserisce una miscela gassosa di ossigeno e ozono in una sacca e la mescola con il sangue prelevato. Il laccio emostatico viene quindi tolto dal braccio del paziente, la sacca viene sollevata e il sangue riaffluisce nell’organismo del paziente, portando con sé l’ozono e tutti i suoi effetti benefici.
Piccola autoemoinfusione
Il principio è lo stesso della grande autoemoinfusione, con la differenza che nella piccola autoemoinfusione sono prelevati pochi cc. di sangue dal paziente, arricchiti con la miscela gassosa di ossigeno e ozono e reiniettati con una siringa per via intramuscolare anziché per via endovenosa (come una classica puntura nel gluteo).
- Eczemi;
- Psoriasi;
- Allergie;
- Asma.
Trattamento Lombosacrale
Nel caso di ernie discali o lombosciatalgie si procede con l’iniezione, parallelamente ed a 2 cm di distanza dalla colonna vertebrale, di una piccola quantità di gas (5 max 10 cc di O2 O3) in almeno 6 punti (2 all’altezza dell’ernia, 2 sopra, 2 sotto); questa terapia ha un immediato effetto antidolorifico e con l’adeguato numero di sedute (minimo 8) determina la remissione completa della sintomatologia nell’80% dei casi;
- Conflitti discoradicolari e ernie discali;
- Lombaggini, lombosciatalgia, sciatalgia.
Iniezioni di ossigeno-ozono sottocutanee, intramuscolari e intra e periarticolari
La miscela di ossigeno-ozono viene iniettata in diverse quantità, in diversi modi e in diverse zone del corpo, in base alla patologia da curare.
- Periatriti scapolo-omerali;
- Artrosi e gonoartrosi;
- Reumatismi articolari;
- Contratture muscolari.
Insufflazioni di ossigeno-ozono rettali, anali, vaginali, uterine e uretrali
La miscela di ossigeno e ozono viene introdotta nelle rispettive zone attraverso dei piccoli cateteri. L’ozono entra così in contatto diretto con tessuti soggetti a infezioni, infiammazioni, irritazioni, dolori o altre condizioni di disagio, senza alcun disagio per il paziente.
- Colite ulcerosa;
- Morbo di Crohn;
- Infezioni da Candida (vaginali o intestinali);
- Infezione da Papilloma virus;
- Infezioni croniche alle vie urinarie (cistiti ricorrenti);
- Ipertrofia prostatica.
Via topica
Si applica su mani, braccia, piedi e gambe. La zona interessata viene avvolta in un sacchetto isolante di materiale plastico in cui viene fatto affluire l’ozono.
Idropinica
Il paziente beve regolarmente acqua ozonizzata e il suo organismo può così godere dei benefici globali dell’ozono.
Altri campi di applicazione
- Azione fungicida – azione battericida;
- Inattivazione dei virus;
- Analgesico e antinfiammatorio;
- Riattivante la circolazione;
- Favorisce il rilascio e l’utilizzo dell’ossigeno corporeo;
- A seconda della concentrazione di ozono impiegata si può ottenere un’azione immunostimolante (per potenziare le difese, come in caso di tumore) o immunomodulante o immunosoppressore (per abbassare le difese in caso di patologie autoimmuni);
- Rivitalizzante;
- Anticellulite.
La validità dei metodi di somministrazione dell’ozono e dell’ossigeno-ozono terapia come strumento di cura di numerose patologie è confermata da una bibliografia di oltre 1800 lavori pubblicati dal 1995 a oggi su www.pudmed.com, una sorta di enciclopedia online che riporta tutti i lavori scientifici pubblicati sulle più importanti riviste mediche.
Ozono in cosmetica
L’instabilità molecolare dell’ozono (O3) è all’origine dei suoi effetti benefici. Uno dei tre atomi di ossigeno tende a staccarsi dagli altri due per unirsi chimicamente ad altra materia, esercitando così la sua azione ossidante e disinfettante. L’unico effetto collaterale è la formazione di una molecola stabile di ossigeno (O2), nulla quindi che possa nuocere all’uomo.
Questa stessa instabilità molecolare dell’ozono ha reso però complicato, per molto tempo, inserirlo in altre sostanze per sfruttarne gli effetti positivi in diversi campi. Il primo tentativo rilevante andato a buon fine fu opera del dottor Knox, nel 1914, che riuscì a ottenere un olio d’oliva ozonizzato da usare per scopo medico. La struttura chimica molecolare dell’olio riesce infatti a inglobare l’ozono, mantenendolo stabile fino al momento dell’applicazione quando, scomponendosi, esercita la sua azione disinfettante e ossidante.
Mantenendo lo stesso principio di base, i progressi della ricerca nel settore della cosmesi hanno permesso di inserire l’ozono anche all’interno di altri tipi di oli, creme e gel, in modo da creare diversi prodotti per la cura e il benessere del corpo. L’olio d’oliva ozonizzato è rimasto comunque un principio base in molti di questi prodotti.
Esistono creme per il viso all’ozono in grado di portare miglioramenti immediati e visibili fin dalle prime applicazioni, rendendo la pelle più luminosa, idratata, elastica e tonica. Rigenerano la vitalità delle cellule epidermiche e migliorano la circolazione sanguigna. Tutto questo ha un effetto ringiovanente che combatte i segni del tempo. Si tratta, allo stesso tempo, di un’ottima soluzione per far sparire infiammazioni e arrossamenti, e per contribuire a diversi trattamenti di cura contro acne, herpes simplex e herpes zoster.
I saponi liquidi all’ossigeno-ozono, contenenti olio d’oliva ozonizzato, detergono la pelle, la igienizzano, non ne alterano il PH e la lasciano perfettamente pulita e idratata. Associati all’uso costante di creme all’ozono per il viso, combattono l’invecchiamento e la formazione delle rughe.
È anche possibile fare uso di un latte per il corpo dalla composizione oleosa e con un’altissima concentrazione di ozono. Stimola la circolazione sanguigna, aiutando l’organismo a espellere scorie e tossine. Rende la pelle incredibilmente elastica, morbida e liscia. Ha un effetto levigante e anti-invecchiamento. Agisce efficacemente contro la cellulite e la pelle a buccia d’arancia. Allo stesso tempo può donare sollievo alle gambe pesanti e alle caviglie gonfie.
Esistono anche creme esfolianti all’ossigeno-ozono con cui è possibile rimuovere delicatamente le cellule morte e le impurità, accelerando il rinnovamento della pelle. Anche questi prodotti stimolano la circolazione sanguigna e rivitalizzano la consistenza della pelle, rendendola più fresca, luminosa, levigata e morbida.
Il dentifricio all’ozono, dall’esclusiva composizione brevettata è un prodotto che, grazie alla sua azione battericida, contribuisce all’igiene orale e, allo stesso tempo, pulisce i denti senza creare fenomeni di ipersensibilità e protegge a lungo termine dalla carie. Senza dimenticare l’efficacia contro le gengive irritate e il progressivo effetto sbiancante dei denti per un sorriso più luminoso.
E anche per il benessere dei capelli, l’ozono, grazie a uno shampoo speciale che rivitalizza la cute, preserva e attiva le difese naturali del cuoio capelluto e migliora il microcircolo sanguigno. Portando ossigeno bioattivo ai bulbi piliferi, combatte la devitalizzazione e la caduta dei capelli, ed è efficace nella prevenzione della forfora e della desquamazione.
A più di un secolo dai primi risultati concreti della ricerca medica e cosmetica, l’olio d’oliva iperozonizzato, trasformato con l’aggiunta di altri ingredienti in olio da doccia e da bagno, continua a essere un validissimo prodotto: ripristina la circolazione sanguigna e linfatica ed è particolarmente efficace sulle gambe, rendendole più leggere e meno gonfie. Favorendo il drenaggio dei liquidi in eccesso, combatte anche la cellulite. Il bagno, l’idromassaggio o la doccia all’ozono rendono la pelle tonica e idratata.
Creato appositamente per l’universo maschile, il liquido pre e dopo barba, all’olio d’oliva ozonizzato e senza alcool, si assorbe rapidamente e lascia un’immediata e gradevole sensazione di freschezza. Applicandone una piccola quantità sul viso prima e dopo la rasatura, e massaggiando delicatamente fino al completo assorbimento, si favorisce il recupero dell’integrità della cute e la pelle risulterà morbida e distesa.
La ricerca nel campo della cosmesi ha portato alla creazione di altri prodotti a base di ossigeno-ozono come maschere di bellezza, creme contro le macchie scure della pelle, creme specifiche anti-cellulite, creme lenitive per le emorroidi, gel antidolorifici e gel per favorire la circolazione.
L’utilizzo dell’acqua ozonizzata
L’acqua ozonizzata è estremamente pura, sana e ricchissima di ossigeno (quattro volte in più rispetto a una comune acqua), il carburante delle nostre cellule. Il Dipartimento della Salute degli Stati Uniti certifica che l’ozono è il migliore agente purificatore dell’acqua perché in grado di eliminare tutti i batteri, virus e spore, e distruggere tutte le sostanze inquinanti. Priva di elementi tossici, di cariche batteriche e virali, l’acqua ozonizzata ha una polarizzazione magnetica appropriata che determina un miglioramento nel funzionamento delle nostre cellule e, di conseguenza, di tutto il nostro corpo.
L’ozono ha un potere ossidante e disinfettante 120 volte più potente di quello del cloro, che inoltre può anche risultare nocivo se assunto in dosi eccessive. Bere acqua ozonizzata non significa quindi solo bere un’acqua più sana, ma anche beneficiare di diversi effetti positivi. Vediamo quali:
- Migliora la digestione, combatte l’acidità di stomaco e i problemi di stitichezza;
- Cura il mal di testa che spesso può essere causato da disidratazione e mancanza di ossigeno;
- Diminuisce il rischio di problemi al cuore. Uno studio durato sei anni e pubblicato a maggio 2002 dall’American Journal of Epidemiology, ha dimostrato che coloro che bevono più di cinque bicchieri di acqua al giorno hanno il 41% di probabilità in meno di subire un infarto rispetto a coloro che bevono meno di due bicchieri al giorno. Benefici più che garantiti da un’acqua sana e pulita come quella ozonizzata;
- Garantisce una pelle più bella, morbida e tonica. Dopo soli quindici giorni di assunzione di una buona quantità di acqua ozonizzata, si potranno vedere gli effetti benefici sulla pelle e un colorito molto più salutare;
- Aiuta il nostro organismo a eliminare più efficacemente le tossine e le sostanze di scarto;
- Perdita di peso: l’acqua è uno dei migliori strumenti per dimagrire. Se non si beve una buona quantità di acqua non si dimagrisce. L’acqua ozonizzata migliora il metabolismo ed è quindi utilissima. Inoltre aiuta a diminuire l’appetito perché bevendola soddisfa quella che spesso ci sembra fame e invece è sete.
L’uso quotidiano di acqua iperozonizzata trova largo impiego nella cura di numerose patologie gastriche come le gastriti batteriche causate da Helicobacter Pylori. In questo modo il batterio è spesso eliminato dopo circa quindici giorni e senza dover ricorrere agli antibiotici.
Bevendo dai due ai quattro bicchieri al giorno di acqua iperozonizzata si possono curare con grande efficacia coliti e malattie dell’intestino crasso, cistiti croniche, disbiosi intestinali (alterazioni degli enzimi e della flora batterica intestinale, che possono provocare, ad esempio, diarrea e forte stipsi), reflusso gastrico, acidità di stomaco, alitosi, infezioni e/o irritazioni alle gengive, afte, cellulite, sovrappeso e stati di carenza di ossigeno.
Inoltre, con irrigazioni per via rettale si può curare il colon irritabile, con lavaggi all’interno del naso si può intervenire contro le riniti, con lavande vaginali si combattono le vaginiti e gli sciacqui agli occhi eliminano le infiammazioni locali. Senza dimenticare che l’uso regolare di acqua iperozonizzata aumenta le difese immunitarie contro la maggioranza delle malattie. L’ozono infatti normalizza e riequilibra il sistema immunitario, intervenendo contro le immunodeficienze e contro le risposte in eccesso come, per esempio, nel caso delle allergie.